È stata una settimana intensa all’insegna della grande musica quella proposta dalla Società Beethoven Acam, nell’ambito della prima parte della 45° Stagione concertistica l’Hera della Magna Grecia.
Sabato 3 maggio, il diciottenne Antonio Rubino e la quattordicenne Beatrice Chimirri si sono esibiti nell’Auditorium del Liceo Musicale “O Stillo” di Crotone, davanti a un pubblico composto soprattutto da giovani e giovanissimi. Hanno scelto rispettivamente dei monografici su Chopin e Rachmaninov, offrendo una lettura di due mondi pianistici apparentemente lontani ma che si compensavano fra di loro. La loro esecuzione ha messo in luce non solo la bellezza melodica, ma anche la virtuosità tecnica, mai però fine a se stessa, bensì al servizio di una importante idea musicale.
Da Crotone a Cassano allo Ionio. Il sestetto di percussioni “PercusSound Group” ha lasciato il pubblico letteralmente a bocca aperta con il concerto “Un cantiere di suoni”. Una novità assoluta, un evento organizzato in collaborazione con l’Associazione “The Voice of Soul” e l’amministrazione comunale di Cassano allo Ionio, dove la Beethoven sta realizzando una mini stagione concertistica.
Musica classica anche a Santa Severina, dove lo scorso 30 aprile, nel Castello Carafa, Il duo Damiano e Rodolfo Zappalà, ha tenuto un recital dedicato ai grandi virtuosi pianisti e compositori del passato, da Liszt, Racmaninov a Prokofiev.
Il primo maggio, invece, è stata la volta del duo pianistico a quattro mani formato da Antonella Barbarossa e Concita Silvestri. All’Auditorium del Liceo Musicale “O Stillo” di Crotone, hanno presentato un programma molto raffinato: partendo da J. S. Bach con l’esecuzione in prima assoluta delle fughe del Clavicembalo ben temperato a 4 mani, hanno proseguito con l’esecuzione di affascinanti brani di Cècile Chaminade, compositrice a cavallo tra Ottocento e Novecento, le cui splendide melodie continuano ancora oggi ad incantare. Il concerto si è concluso con opere del grande organista Marco Enrico Bossi e una suggestiva serenata del compositore calabrese Francesco Cilea. Un recital, il loro, in cui l’intreccio della polifonia Bachiana si fondeva con una monodia ispirata, dando origine ad uno straordinario equilibrio tra perfezione formale ed emozione, creando un’espressione viva e palpitante, di immediata godibilità.